“Il vino? Migliora a ritmo di Mozart”

“Il vino? Migliora a ritmo di Mozart”. Il Maestro Beppe Vessicchio, celebre direttore dell’orchestra del Festival di Sanremo, racconta a Gambero Rosso i risultati dei suoi studi sugli effetti della musica sulla struttura di un vino, ma anche l’acidità di un limone, i difetti dell’olio o l’amaro di un broccolo. Una rivoluzione che è partita dal mondo dell’enologia e che sta abbracciando anche ortaggi e prodotti della terra: la connessione tra musica e cibo è più solida che mai, un legame che è addirittura scienza.

Sono sorprendenti i risultati del rivoluzionario approccio scientifico che collega la musica al cibo. Entrambi legati alla sfera sensoriale, quello tra musica e cibo è un rapporto antico e solido che, grazie agli studi sul campo del noto compositore, è riuscito a scardinare anche le ferme certezze di Gambero Rosso e dei suoi degustatori.

Come lui spiega: “Quello del suono è prima di tutto un linguaggio capace di interloquire con la materia, non solo quella biologica, grazie a principi elettrici…Il suono è movimento delle molecole dell’aria sollecitate da una sorgente: un amplificatore, una corda che vibra, una campana”. E sollecitati da un suono, gli organismi vegetali attivano una reazione del sistema.

Studi iniziati con l’osservazione degli effetti sul vino: le molecole trattate con la musica si riorganizzano dal punto di vista elettrico, offrendo prodotti dal sapore e dal profumo gradevolissimo.

Ma poi si è scoperto che l’effetto vale per tutti gli ortaggi e i prodotti della terra. Dalle ricerche di Vessicchio è nato il metodo Freeman (Frequenze e Musica Armonica Naturale), con musiche da lui appositamente composte, spiega, “per avere più possibilità di entrare in empatia con il sistema e aprire le cerniere elettriche”.

Bastano dieci minuti di trattamento del liquido a contatto con il dispositivo che emette il suono perché la trasformazione avvenga. E questo è vero anche per l’olio, dove un eventuale difetto da ossidazione può essere attenuato. Ma anche su un broccolo, su un limone. Tutto confermato dai test di Gambero Rosso.

Gli studi del maestro Vessicchio non si fermano qui e stanno proseguendo sui formaggi, dove addirittura si può compiere un viaggio nel tempo per far guadagnare 6 mesi di stagionatura a una forma di Grana, e sulla pasta dove però è ancora solo una questione di lievi sfumature.

“Siamo davanti a nuova influenza delle onde elettromagnetiche sulla materia in genere: il principio non è musicale ma fisico”, continua il Maestro. Annunciando la sua volontà di proseguire le indagini in questa direzione con possibili importanti risvolti anche a livello industriale per andare oltre la scadenza e aumentare la longevità di un prodotto sugli scaffali.

https://www.corrieredelleconomia.it – 06/11/2023

I Commenti sono chiusi