Ecco come l’Enoteca si è salvata dalla chiusura
Dopo un anno di gestione «low cost», intorno all’Enoteca regionale di Gattinara torna l’entusiasmo di produttori e consumatori. L’ente promozionale di villa Paolotti rischiava di diventare uno dei fallimenti più grandi della città del vino.
Dal settembre dello scorso anno è stata avviata una gestione a costo zero, su base volontaria, da parte di un gruppo di sommelier che hanno messo a disposizione tempo e passione per continuare a promuovere i vini delle province di Vercelli, Biella e Novara e una selezione di prodotti della zona. Il primo obiettivo è stato raggiunto: evitare la chiusura.
«Siamo soddisfatti – dice il presidente Roberto Sella – è tornato l’entusiasmo tra i produttori, che hanno percepito che ci stiamo impegnando e siamo precisi e puntuali, sia per i pagamenti tornati regolari, che sul modo di fare informazione.
Abbiamo cinque nuovi soci: quattro cantine e una gastronomia e a oggi disponiamo di oltre 120 etichette e di altri prodotti del territorio, grazie alle collaborazioni con Lauretana e il caseificio Palzola, presto avremo anche i prodotti Lavazza. Stiamo lavorando bene, possiamo fare meglio».
La sfida del 2015 sarà legata al circuito dei laghi e all’Expo. La maggior parte della clientela è composta da stranieri. Ci sono molti svizzeri, «che conoscono già l’Enoteca – dice Sella – e vengono quasi apposta per comprare il vino. Tanti sono di passaggio, come tedeschi che fanno il giro dei laghi, e francesi».
Non appena sarà disponibile il primo bilancio consuntivo, nella primavera 2015, si varerà un piano di rientro dai debiti verso i viticoltori, che avevano fatture in arretrato da incassare per 200 mila euro.
È soddisfatto anche il sindaco Daniele Baglione, che parla di un «bilancio positivo: l’Enoteca fa quello che può fare nella situazione che si è venuta a trovare. L’ideale sarebbe poter aprire tutti i giorni da mattino a sera ma aver impedito la chiusura e rilanciato l’Enoteca in forma volontaria ha consentito di tener in vita un ente fondamentale per la nostra città».
Nel frattempo si è aggiunto l’ufficio turistico nel cortile dell’Enoteca. «Sono investimenti da rinvigorire, specie per l’Expo – dice Baglione -. Bisogna cercare di coordinare questi flussi casuali di stranieri, che già sono in zona, facendoli diventare sistematici, collegandoci con i laghi: soprattutto con il Lago d’Orta a cui manca la parte enogastronomica».
www.lastampa.it – 30/11/2014