Croazia contesta a Slovenia esclusività nome “Terrano”
La Slovenia non avrebbe il diritto di proteggere con il marchio di origine controllata a livello europeo il vino “Terrano” (Teran) e in questo modo danneggiare i viticoltori croati e italiani.
Lo sostiene l’eurodeputato croato Ivan Jakovcic, storico leader del partito regionalista Dieta democratica istriana (Ids), che della disputa tra i viticoltori sloveni e croati ha informato oggi a Strasburgo il commissario europeo Phil Hogan.
“Al commissario Hogan ho chiaramente spiegato che la protezione del nome ‘Teran’ è un palese imbroglio”, ha detto Jakovcic in un comunicato diffuso oggi. “È stato protetto un tipo di vitigno, e sappiamo tutti che le uve non conoscono confini.
Ai viticoltori croati come anche a quelli italiani deve essere permesso di utilizzare il nome Teran/Terrano, trattandosi un vino autoctono dell’intera Istria”.
Recentemente Jakovcic ha inoltrato una richiesta ufficiale alla Commissione europea “affinché si possa correggere l’errore fatto con la protezione del nome solo da parte dei viticoltori sloveni”.
Lunedì scorso dello stesso argomento ha discusso con Hogan anche il ministro dell’Agricoltura croato, Tihomir Jakovina, che ha espresso la volontà di “trovare una soluzione accettabile per la Slovenia, la Croazia e la Commissione europea”. Il commissario ha proposto una riunione di tutte le parti interessate.
Nel 2004 la Slovenia è riuscita a proteggere come prodotto tipico il Terrano, molto prima che l’anno scorso la Croazia aderisse alla Ue. Questo fatto impedisce ai viticoltori istriani croati di vendere e pubblicizzare il vino sotto questo nome.
La parte slovena ha finora escluso la possibilità di rinunciare all’esclusività dell’uso del marchio di origine controllata. Il Terrano, un vino rosso secco e acidulo, è tipico dell’Istria croata, del Carso sloveno e della zona di Trieste e di Gorizia.
www.ansa.it – 17/12/2014