Vino vegano: perchè si produce, come si produce, chi lo produce
Una filosofia di vita più che una scelta alimentare: questo è il veganismo che negli ultimi anni si sta diffondendo in modo esponenziale tra la popolazione.
Una filosofia che si basa sul categorico rifiuto di qualsiasi forma di sfruttamento dell’animale in ogni campo della propria vita, quello alimentare innanzitutto.
La domanda da porsi a questo punto è: ma i vegani possono bere il vino? e soprattutto, perchè non dovrebbero?
La risposta è si, possono farlo, ma a patto che nella produzione di esso non siano mai state utilizzate sostanze di origine animale; le sostanze da rifuggire sono per lo più gelatina, sangue bovino, albumina, caseina, caseinati, colla di pesce e colla d’ossa, tutte generalmente utilizzate in fase di chiarificazione del vino.
Da pochi anni a tutela del consumatore esiste una certificazione Vegan per il vino che viene rilasciata dall’Icea di Bologna: un rigido disciplinare da rispettare per ottenerla e indicazioni puntuali e precise da riportare in etichetta (compreso il divieto di scrivere sulla bottiglia che il vino può essere degustato in abbinamento a carni e alimenti di origine animale).
Contrariamente alla produzione biologica che da anni ha visto crescere il numero di aziende produttrici, in Italia sono ancora poche le cantine che hanno deciso di destinare l’intera produzione al vino vegan.
Cerfeda Dell’Elba, azienda pugliese guidata da Alessandro Inzirillo, produce da qualche anno vini vegani e biologici : la coltivazione dei vigneti, nella tenuta, segue i principi di un’agricoltura olistica, rispettosa di ogni forma di vita.
Un impegno ed una fatica costanti, premiati nel bicchiere, in cui si ritrovano vini dai colori brillanti, vivi, dalle caratteristiche note agrumate e floreali che sanno davvero stupire!
www.viniesapori.net – 07/03/2015