Produttori di vino con un clic, con “Vineaway” la vendemmia si fa da casa

Una vendemmia hi tech, dall’acino alla bottiglia in pochi clic. È l’idea di Vineaway, startup lanciata da due giovani pugliesi. Un progetto di agricoltura smart, semplice e innovativo.

Il consumatore noleggia il lotto di un vitigno e monitora tutto il processo produttivo – dalla coltivazione alla vinificazione fino all’imbottigliamento – attraverso webcam e altre tecnologie. Fino a ricevere le bottiglie di vino a casa. 
 
Attraverso una piattaforma interattiva si entra direttamente in vigna, seguendo ogni fase del processo. Un’idea simile, di vendemmia condivisa, era stata inaugurata da “Adotta un filare” a Castagnole delle Lanze (Piemonte) ma senza la componente tecnologica.

«Ai nostri produttori viene offerto uno strumento nuovo, per ampliare le occasioni produttive e aprire nuovi canali di mercato. E il consumatore può controllare, in modo trasparente, l’intera filiera e partecipare attivamente», spiega Daniela Bonamassa, cofondatrice di Vineaway.

L’intuizione le è venuta quando si trovava in Francia, dove lavorava nel settore dell’abbigliamento. «Vivevo con una ragazza coreana e i suoi genitori, agricoltori, le chiesero di poter vedere i prodotti tipici della zona attraverso Skype», racconta. Lì si è accesa la lampadina. E dopo alcune esperienze all’estero ha deciso di rientrare in Italia. «Mi sentivo in dovere di valorizzare il nostro territorio, troppo spesso abbandonato. E con potenzialità enormi, ma non sfruttate».

Vineaway offre un monitoraggio continuo, in streaming e in tempo reale, della vigna: dati, immagini e grafici vengono elaborati da sensori e sistemi installati tra i filari. «Cerchiamo un connubio equilibrato di innovazione e tradizione, puntando sull’agricoltura sostenibile e biologica», spiega Danilo Marzo, marketing strategist e cofondatore di Vineaway.
«Ci occupiamo anche della distribuzione, cercando di tagliare i costi, riducendo i passaggi nella catena produttiva».
 
I primi ordini sono già partiti, ma è con la prossima vendemmia che si avranno le prime risposte. Dalla Puglia – dove hanno già aderito tre produttori – e dalla Basilicata, Vineaway punta a espandersi a tutta l’Italia. E magari anche all’estero. «Sognare in grande non costa nulla.

Ma se fossimo stati in California – riflette con una nota di rammarico Danilo – probabilmente, avremmo avuto subito successo. Ma la nostra scommessa è proprio quella di puntare sul nostro territorio e rivitalizzarlo».

www.lastampa.it – 23/04/2015

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