Sul vino leggi troppo permissive

Pordenonelegge è anche enologia, viaggio tra vigneti e cantine fino alla tavola. E se di vino si parla, impossibile non toccare la vicenda mediatica e giudiziaria che sta tenendo con il fiato sospeso il settore vitivinicolo regionale e non solo.

A prendere quindi la parola sull’ormai “caso Sauvignon” Fabio Rizzari, critico enologo della Guida ai vini d’Italia dell’Espresso e blogger: «Credo che sia da ritenersi grave, e quindi da condannare, il caso di un produttore che si arricchisca con pratiche illegali alle spalle dei colleghi che seguono le regole e devono quindi confrontarsi con il mercato in maniera meno furbesca».

La premessa è forte e si inserisce in un contesto di discussioni e schieramenti diametralmente opposti: in gioco c’è l’essenza di un lavoro da tutelare.

«La chiave della quesitone sta tuttavia – continua Rizzari – nel fatto che la legge italiana in materia è estremamente permissiva e tollera l’utilizzo di sostanze e pratiche enologiche estremamente disinvolte, per cui c’è un elemento di forte ipocrisia per la presenza di pratiche molto dubbie che la legge tollera».

Il momento per esprimere un punto di vista che trova anche altri consensi, primo tra tutti quello di Giampaolo Gravina, si è avuto con la presentazione del libro.

“Le parole del vino”, un piccolo trattato a portata di bicchiere attraverso il quale riscoprire il pregio quotidiano della bevuta responsabile, salutare e, perché no, culturale.

Il tutto imbottigliato con un linguaggio semplice che sfata i tabú di una materia da sempre considerata specialistica e alla volte addirittura elitaria.

Anche da questo libro è quindi facile comprendere quanto la vicenda Sauvignon sia complessa: «Se ci fossero delle leggi semplici, chiare e molto rigorose – conclude Rizzari – sarebbe giusto e doveroso perseguire chi non le rispetta».

messaggeroveneto.gelocal.it – 20/09/2015

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