Scherza con i fanti ma lascia stare i santi…
MESSAGGI IN BOTTIGLIA – A CURA DI DAVIDE BONASSI
Continuando il nostro percorso alla ricerca dei significati attribuiti al bere vino attraverso i secoli, che hanno da dirci, per esempio, dei santi, o addirittura dei Dottori della Chiesa come sant’Agostino d’Ippona e sant’Ildegarda di Bingen?
Consiglieranno di astenersi, probabilmente, o li scopriremo favorevoli alla nostra amata bevanda? Con sant’Agostino potrebbe sembrare di primo acchito prevalere la ipotesi avversativa.
Rileggendo, infatti, il passo della lettera di san Paolo ai Romani, che portò alla definitiva conversione al Cristianesimo del mondano Agostino: “Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno, non nelle crapule e nelle ubriachezze, non nelle immoralità e nelle disolutezze, non nelle contese e nelle gelosie; ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri” (Romani 13:13-14), sembra certa la rinuncia al vino di lì in poi.
Nella biografia scritta da Possidio, troviamo invece che il nostro santo, fino alla fine dei suoi giorni, usava d’una mensa frugale e parca, costituita di erbaggi, legumi, talvolta anche di carne per riguardo ad ospiti o a commensali di salute malferma, e sempre di vino.
Qualche secolo dopo, passando dal IV-V secolo d.C. al XII secolo d.C., sant’Ildegarda di Bingen, mistica e anche guaritrice, in diverse sue opere di argomento naturalistico elogia il vino e le sue proprietà.
Per esempio, così: “In molti casi l’uomo utilizza il vino. Esso rafforza lo stomaco debole, rinfresca le forze indebolite, guarisce le ferite del corpo e dell’anima, mette in fuga le tristezze e le preoccupazioni, scaccia la stanchezza dell’anima, porta gioia e accende tra gli amici la voglia di discorrere”.
E come non dimenticare poi il famoso consiglio del “vino alleggerito”, ossia di scaldare un po’ di vino con l’aggiunta di un poco d’acqua, portarlo quindi a bollore con un po’ di cannella, per rilassare i nervi stanchi e conciliare un sereno sonno.
www.ilgazzettinonuovo.it – 18/12/2015