Aceto balsamico di Modena IGP e aceto di vino
C’è chi lo usa solo per condire le insalate e chi lo ama a 360°, impiegandolo per marinature e altre ricette agrodolci. Stiamo parlando dell’aceto di vino, un condimento ricco di proprietà benefiche: scopriamo come usarlo in cucina e perché fa bene.
Forse non tutti sanno che l’aceto è un alimento con interessanti proprietà nutrizionali, utile per equilibrare le funzioni dell’organismo e per mantenersi in forma. Ebbene sì: si tratta infatti di un condimento ipocalorico, perfettamente indicato per chi segue una dieta e capace di aumentare la sensazione di sazietà. Nessuna controindicazione per chi deve badare al colesterolo: l’aceto di vino, infatti, non ne contiene. Fra i suoi benefici c’è inoltre l’azione antiossidante, esercitata dai polifenoli dell’uva: preziosi per contrastare i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare, e per rafforzare il sistema immunitario.
Come per tutti gli alimenti, il dosaggio giornaliero conta e questo vale anche per l’aceto di vino: i pro e i contro devono essere valutati con attenzione da parte dei soggetti diabetici o in cura con farmaci antipertensivi. Via libera anche all’aceto balsamico, anch’esso ricco di proprietà benefiche e – facendo attenzione alle quantità – alla glassa di aceto balsamico. Quale scegliere per limitare le calorie? Basta optare per i prodotti privi di zuccheri aggiunti.
Come abbiamo visto, ci sono ottimi motivi per consumare l’aceto di vino e per farne un protagonista in cucina. Al di là degli usi più scontati, come condire le insalate o usare l’aceto – di vino o di mele – per le conserve, sono tante le ricette interessanti da inserire in menu. Chi ama i sapori agrodolci, in particolare, può utilizzarlo per le ricette orientali e di ispirazione fusion. Un altro impiego classico è usarlo per le marinature, ad esempio per insaporire i filetti di pesce. Volendo, all’occorrenza, lo si può usarle per un piccolo trucco: ovvero, per sfumare le pietanze in cottura sostituendo il vino con l’aceto di vino.
Per prima cosa, l’etichetta scelta deve essere sinonimo di qualità: in caso contrario, si avrà a che fare con un prodotto economico ma standard, verosimilmente privo di personalità e insignificante dal punto di vista aromatico. Chi è solito mangiare bio può puntare sui prodotti più sani e naturali,come l’aceto di vino bianco o rosso privo di coloranti e conservanti e prodotto in Italia da uve biologiche certificate. Senza tralasciare le altre proposte, come l’aceto di cocco, di melograno e l’aceto di mele.
La Redazione – 15/01/2021