Uno, cento, mille formaggi. E ciascuno vuole il suo vino
UNA delle domande ‘aperte’ cui difficilmente riesco a trovare una risposta è quando ti chiedono un vino da abbinare ai formaggi. Un vino così non potrà mai uscire perché in Italia abbiamo una grande quantità di formaggi e come per i vini hanno caratteristiche molto diverse e di conseguenza se vogliamo fare gli accademici ci vogliono vini diversi. Io non so se è vera la frase detta da un politico («una nazione che ha più di trecento formaggi non può mettersi d’accordo, deve essere comandata»), ma comunque sia i formaggi sono veramente tanti, molto diversi e di alta qualità.
PER un formaggio fresco come la feta greca, caprino, la burrata, mozzarella ci vogliono vini non troppo acidi come i rosati; per i formaggi a pasta fiorita tipo i brie, camembert, vini che danno freschezza, bene i ‘metodo classico’, oppure un vino di buona freschezza Chardonnay o Kerner; per la gorgonzola, vini morbidi come i vini passiti o botrizzati; per i formaggi non cotti pressati, fontina, asiago, vino rosso di media struttura; per i formaggi cotti a pasta dura come il Bitto, Parmigiano Reggiano, vino rosso di struttura; per pecorini come il Fiore Sardo, Pecorino Romano, Pecorino Siciliano, vino rosso e profumato. Ecco perché costruire una cena di formaggio non comporta troppo tempo di lavorazione in cucina ma bisogna trovare il modo di avere più vini per creare un abbinamento ideale nel percorso a crescere nell’assaggio dei formaggi. Buon appettito.