Vino: riscossa Italia in Cina passa attraverso online e donne.

SHANGHAI – Passano per il commercio on line e per le donne cinesi le possibilità di riscossa del vino italiano in Cina. E’ questo quanto emerso in un incontro promosso a Shanghai dalla managing director di Vinitaly International, Steve Kim. La tavola rotonda ha visto come protagoniste alcune donne cinesi che si sono lanciate nell’impresa dell’importazione del vino italiano in Cina. Oltre a queste all’evento hanno preso parte Sophie Liu, già scrittrice di due libri sui vini italiani, e Linda Wu, responsabile della comunicazione del sito internet numero uno in Cina per quanto riguarda i wine lovers, Vinehoo.

“In un mercato cinese dominato dagli uomini, quello che può far la differenza per il vino italiano sono le donne – ha detto Stevie Kim – sono convinta che mobilitandole, i nostri vini conosceranno maggiore successo e abbandoneranno così la loro posizione subalterna rispetto ai vini francesi. Tutto questo potrebbe rappresentare un nuovo inizio per il nostro vino”. Per questo, al prossimo Vinitaly di aprile, parteciperanno anche colossi cinesi del commercio on line.

Secondo i dati resi noti dalle dogane cinesi, al momento l’Italia è al quinto posto tra i paesi esportatori di vino in Cina. Il problema, dicono gli esperti, è che il vino italiano rispetto a quello francese, che domina attualmente il mercato, é ancora troppo poco conosciuto per i cinesi e risulta difficile da spiegare anche a causa delle centinaia di diversi vitigni presenti nel nostro paese rispetto ai cinque dei francesi. Linda Wu di Vinehoo ha riportato in esclusiva per Vinitaly un’indagine online in cui emerge la scarsa conoscenza dei consumatori cinesi per quanto riguarda il nostro vino e suggerisce di cominciare a puntare e investire, oltre che sul marketing, anche sull’educazione al bere italiano.

Ansa 28/02/2013

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