Vini rosati, un vero boom, 4 su dieci sono pugliesi
“Circa il 40% dei vini rosati italiani parla pugliese e con questo concorso si svolge un confronto aperto che vuole premiare la qualità e favorire risultati di mercato significativi” così Giuseppe Martelli direttore generale di Assoenologi ha aperto i lavori del Secondo concorso enologico nazionale dedicato ai vini rosati italiani che si chiude a Bari.
Una tipologia di vino che – a fronte di un calo del 3,2% nella quantità di vino venduta nella distribuzione moderna – sta reggendo alla crisi dei consumi con un 1,9% di crescita di vendite di etichette I.G.P (per un totale di 120mila ettolitri), e una sostanziale parità nel segmento D.O.P., con poco più di 44mila ettolitri.
Anche i valori di vendita dei rosati segnano una crescita l’anno scorso sul 2011 di circa il 6,7% per i DOP con 15,5 milioni di euro e del 6,1% per gli IGT con quasi 32 milioni di euro.
Forte il radicamento di mercato dei rosati pugliesi che, secondo rilevazioni di Assoenologi illustrate da Martelli “il 40% delle etichette tra DOC, IGT e DOGC, sono pugliesi; inoltre un altro 30% viene da regioni del sud limitrofe alla Puglia. Il restante 30% si disloca tra Lombardia, Veneto, Toscana e Sardegna”.
A Bari sono state oltre 300 le etichette a sottoporsi al concorso “abilitato secondo le rigide norme del Ministero delle Politiche Agricole – ha detto Martelli ai giornalisti – ed ogni vino verrà valutato da due commissioni diverse, composta ciascuna da 5 persone tra giornalisti specializzati ed enologi”.
Questa edizione ha visto aumentare le cantine partecipanti, 292 in rappresentanza delle 20 regioni italiane e 78 province con circa 370 etichette presentate “ma alcune non saranno selezionate – ha ricordato Martelli – perchè i prodotti e le etichette non sono conformi alla legge”.
Repubblica.it – 05/05/2013