Il segreto del vino di Angera è la brezza che spira dal lago

Fondata nel marzo 2003, l’azienda agricola Cascina Piano si è posta come antesignana della denominazione «Igt Ronchi Varesini».

La filosofia aziendale, improntata alla qualità e alla sperimentazione, si permea di un forte legame con il territorio, cioè con l’ambiente, l’arte e la storia di Angera.

Per queste ragioni, i primi tre vini prodotti fanno parte della linea «vino, arte e cultura popolare». Le loro caratteristiche e sembianze raccontano dei valori storici e artistici locali, come la qualità, i profumi e i sapori dei vini, che sono il risultato di un attenta valorizzazione delle risorse del territorio angerese.

Il mercato locale ha reagito molto bene all’introduzione del vino di qualità varesino, specialmente presso quelle strutture quali enoteche e ristoranti che puntano sull’abbinamento del prodotto con altri piatti della zona.

Interesse si sta risvegliando sempre più anche al di fuori del contesto provinciale per un prodotto di nicchia interessante e di ottima qualità.

Per quanto riguarda la produzione di Cascina Piano, l’azienda vanta l’inserimento del suo rosso «Sebuino» nel volume «Vini buoni d’Italia 200» edito da Touring club e un generale interessamento del mercato e del settore della ristorazione alla qualità dei suoi prodotti, perseguita ambiziosamente sin dall’inizio e culminata nel successo dell’ultimo nato «Mott Carè», il Sauternes del lago Maggiore. L’elenco dei vini prodotti a Cascina Piano è vario.

Il titolare, Franco Berrini che lavora nell’azienda con quattro soci, li elenca con soddisfazione.

«Abbiamo il «Verboso bianco», bianco Igt vivace da uve Chardonnay, Bussanello ed altre uve bianche non aromatiche, indicato per piatti di pesce, carni bianche ed anche come vino da aperitivo; poi c’è il «Verboso rosso», rosso Igt vivace da uve Nebbiolo, Uva Rara, Croatina e Merlot, vino a tutto pasto; il «Sebuino», rosso Igt da uve Croatina, Barbera, Vespolina e Merlot, vino da tutto pasto; il «San Quirico», anco Igt da uve Chardonnay e Trebbiano, indicato per piatti di pesce e carni bianche; l’«Angliano», rosso Igt affinato in legno, da uve Nebbiolo e Croatina, indicato per arrosti, salumi, selvaggina e formaggi a pasta dura».

Berrini cita con orgoglio anche «Primenebbie», rosso Igt affinato in legno, da uva Nebbiolo, indicato per carni rosse, arrosti, selvaggina e formaggi stagionati e «Mott Carè», vino bianco dolce da uva Malvasia aromatica intaccata dalla muffa nobile, indicato per pasticceria speziata e formaggi a pasta dura o piccanti.

«La Malvasia — spiega Franco Berrini — la vendemmiamo tardi, a fine ottobre, quando sugli acini, con l’umidità del lago, si è formata una muffetta nobile.

Viene pigiata a parte e poi unita a quella parte di uva, sempre Malvasia, che avevamo invece raccolto a settembre.

Così otteniamo questo vino dolce, che non è stucchevole come i soliti passiti e si accompagna benissimo con i dolci della nostra terra: i «brutti e i buoni» di Gavirate e gli amaretti di Gallarate».

quotidiano.net – 13/12/2013

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