Vino rosso e aringhe: così Farinetti entra all’Ikea

Un divano Klippan, una libreria Billy, un tavolino Mammut.
E in pausa pranzo un piatto di aringhe marinate o di polpettine con salsa ai mirtilli.

Ai grandi classici che si possono trovare entrando in un qualsiasi megastore Ikea, si aggiunge ora un bicchiere di vino italiano.

Il “Vino libero” di Oscar Farinetti, il patron di Eataly che ha stretto un accordo con la multinazionale svedese per la vendita del vino prodotto dai dodici agricoltori italiani, associati sotto l’etichetta del vino senza solfiti, diserbanti e concimi inquinanti.

Così, entro febbraio, e già da lunedì a pranzo nel punto vendita di Collegno, alle casse dei ristoranti, bar e bistrot dei venti centri commerciali italiani del colosso del mobile low cost i clienti troveranno delle botti di legno dalle quali potranno spillare, a meno di un euro, il loro calice di bianco o rosso.

“Da anni Ikea ricerca la filosofia del biologico e del naturale nei suoi punti di ristorazione spiega Dino Maldera, “country Ikea food manager” per l’Italia – e l’accordo con Vino Libero sposa in pieno i nostri valori. In più garantisce standard di prezzo compatibili e siamo sicuri piacerà ai nostri clienti”.

Dopo le casse dei ristoranti, le bottiglie con l’etichetta rossa e verde saranno in vendita anche nelle “Botteghe svedesi”, i negozi che vendono una serie di prodotti alimentari collegati a Ikea.

“Per adesso il progetto è limitato all’Italia – aggiunge Maldera – ma lo presenteremo alla casa madre perché ne valuti una diffusione anche negli altri paesi in cui sono presenti i nostri punti vendita”.

Secondo Andrea Macchione, ceo di Fontanafredda, azienda capofila del progetto, quella con Ikea “è un’alleanza naturale perché loro da anni applicano all’arredamento ciò che noi stiamo cercando di fare sul vino, ovvero rendere la qualità e il design alla portata di tutti, per migliorare la vita quotidiana delle persone”.

Obiettivo dell’operazione sono i 15 milioni e 700 mila clienti che l’anno scorso sono transitati dai punti ristoro Ikea, dove vengono serviti 2 mila pasti al giorno.

Per Farinetti e il suo brand di vino bio, che raccoglie 180 ettari vitati, 350 addetti e un potenziale di 1 milioni di bottiglie, è un nuovo “colpo” dopo quello, lo scorso autunno, dell’ingresso, tra i produttori associati, di Gianna Nannini, la rocker toscana che si è data alla viticoltura di qualità sulle terre che furono della sua famiglia.

Maria Chiara Giacosa per Repubblica.it – 14/01/2014

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