A Firenze hanno riaperto una delle storiche buchette del vino
A Firenze torna in vita una delle tradizioni più curiose della città. O almeno, sta tornando in vita in un punto preciso, che però, chissà, potrebbe lanciare una moda. Per farla breve, dopo secoli ha riaperto una “buchetta del vino”…
Forse non tutti sanno che in molti palazzi signorili di Firenze si aprono a circa un metro dal suolo delle minuscole porticine, si direbbero adatte a degli gnomi (se fossero a terra) o, chissà, a delle fate. Quel che è certo è che ormai paiono non servire più a nessuno, sono infatti sempre chiuse, a volte addirittura murate o inghiottite dalle ristrutturazioni dei palazzi, possono perfino spuntare talvolta in quelli che oggi sono gli androni o l’interno dei negozi.
Ma a che servivano queste porticine a mezza altezza? Ebbene, la risposta è più sorprendente di quanto non si possa pensare. In queste aperture si rivelava una mirabile tradizione fiorentina. Queste erano le cosiddette Buchette del vino.
Dette anche tabernacoli, finestrini o finestrelle (sempre “del vino”), erano poste sin dal Cinquecento ai lati dei portoni dei palazzi delle grandi famiglie proprio per vendere un bicchiere – o perfino un fiaschetto – di nettare, in cambio di un gruzzolo di monete sonanti.
E si beveva fin dalla mattina. Ogni famiglia abbastanza ricca da avere delle tenute non lontano dalla città, attraverso questi miracolosi anfratti smerciava il vino ai viandanti. Era anche un’attività conveniente: essendo la produzione familiare la vendita era esentasse. Inoltre le buchette erano pensate per tutti, soprattutto per i più poveri.
Capitava infatti che da queste aperture venissero offerte anche eccedenze alimentari. Al giorno d’oggi se ne contano ancora 170, di cui 145 nel centro storico.
E come è normale a ogni buchetta corrispondeva uno stile (anche architettonico) e un gusto, perché di fatto ogni finestrella era l’affaccio sul mondo di una cantina signorile. Dietro il passaggio c’era sempre una stanzina piena di botti e un servo della casata pronto a mescere. Talvolta si notano ancora i battenti per richiamarlo, qualora si fosse distratto (o, chissà, ubriacato…).
https://www.dissapore.com – 04/07/2019