Addio all’uomo che cambiò la storia del vino

Jim Barrett e il suo Chateau

Se la California negli ultimi anni non è più solo la Silicon Valley o la terra di Easy Rider e Jack Kerouac, è anche e soprattutto merito suo.

Perché Jim Barrett, scomparso all’età di 86 anni, fece di quei vigneti la Borgogna d’America, fino a vincere nel 1976 con il suo Chardonnay Chateau Montelana ’73 il Judgment of Paris, una degustazione alla cieca presso l’Hotel Intercontinental di Parigi, in cui si confrontavano grandi vini francesi e vini californiani e che per gli addetti ai lavori cambiò la storia del vino, sul versante della percezione del mercato nei confronti dei prodotti del Nuovo Mondo.

Da quel momento la Napa Valley diventò una nuova tappa nella mappa dell’enologia e del savoir-vivre.
Bennet era nato nel 1926 a Chicago da una famiglia di immigrati irlandesi, che nel tempo si trasferì a Los Angeles, dove lui divento un legale nel ramo immobiliare. Acquistò la proprietà di Montelana nel 1972, solo un anno prima di vincere lo storico concorso.

L’evento, come a suo tempo spiegava il blog specializzato Aristide.biz, fu organizzato da Steven Spurrier, un inglese trasferitosi a Parigi per aprire un’enoteca e gestire una scuola di vino, allora 34enne.
Spurrier aveva in mente un evento ben organizzato, ma informale, e certo non pensato (come invece avvenne) per mettere in imbarazzo i propri clienti parigini.

I vini francesi da lui scelti comprendevano infatti prodotti di grande prestigio: Chateau Haut-Brion e Chateau Mouton Rothschild tra i rossi del Bordeaux, Batard-Montrachet Romonet-Prudhon e Beaune Clos des Mouches Joseph Drouhin tra i bianchi di Borgogna.
I californiani erano i pressochè sconosciuti: Ridge e Stag’s Leap Wine Cellars per i Cabernet Sauvignon e Chateau Montelena e Chalone per i Chardonnay. In tutto quattro vini francesi si confrontarono con sei californiani in ogni categoria.

I nove giudici erano tutti francesi, tutte figure di spicco tra critici, sommelier, produttori di vino.

La degustazione fu preparata con grande cura: i vini furono decantati e posti in bottiglie «neutre» e senza etichette, si procedette a numerare le bottiglie (per es. Cabernet Uno o Chardonnay Tre). Tutto fu fatto per impedire agli espertissimi degustatori di poter riconoscere i vini.

Il vincitore tra i Cabernet fu lo Stag’s Leap Wine Cellars’ ’73 della Napa Valley, seguito dal Mouton-Rothschild ’70, Haut-Brion ’70 e Montrose ’70.
I quattro migliori bianchi furono, nell’ordine, Chateau Montelena ’73 di Napa, il francese Meursault-Charmes ’73 ed altri due californiani, Chalone ’74 di Monterey County e Napa’s Spring Mountain ’73. Insomma lo Chardonnay di Barrett ha cambiato la storia del vino.

Nel trentesimo anniversario di quella degustazione se ne è tenuta un’altra nel 2006, tra vinificatori francesi e americani, detta «Vendetta», ma i californiani ebbero ancora una volta la meglio.

L’Espresso – 20/03/2013

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