Curiosità

La prima “Strada del Vino” in Tunisia. Un percorso che passa anche da Selinunte.

È stata costituita la prima Strada del Vino in Tunisia nell’ambito del progetto Magon Italia – Tunisia.

L’iniziativa mira alla realizzazione di un itinerario turistico-culturale basata sulla combinazione tra il patrimonio archeologico e le tradizioni enogastronomiche intitolato alla memoria del agronomo cartaginese Magon, autore di un famoso trattato sulla agricoltura (compresa la viticoltura e vinificazione), che era una delle fonti più importanti in materia per diversi secoli.

Il tour turistico-culturale promuoverà i collegamenti ai siti archeologici esistenti di origine fenicia e punica in Tunisia e Sicilia e il contributo di questa civiltà in relazione allo sviluppo della viticoltura mediterranea.

Il circuito riguarderà il percorso tra Cartagine e Capo Bon in Tunisia (compresi i siti archeologici di Cartagine e Kerkouane, musei Bardo e Nabeul, le zone DOC: Grand Cru Mornag, Mornag, Sidi Salem, Kèlibia); in Sicilia i siti archeologici interessati sono quelli di Selinunte e il suo ex Chora (tra cui Monte Adranone e il Museo di Sambuca, le aree della Strada del Vino «Terre Sicane» Menfi, Sambuca, e Santa Margherita Belice).

La creazione dell’associazione è stata facilitata dalla Camera Nazionale dei produttori di vini, birre e liquori all’interno del UTICA e della Commissione europea.

www.tp24.it – 26/01/2017

L’Europa sdogana il vino Clinto con un trucco

Parte dall’Europa la rivincita del ruspante e clandestino Clinto.

Dopo anni di bastonate gli appassionati, che da Villaverla hanno tentato la scalata all’Olimpo europeo, del rosso dell’uva ibrida americana, così diffusa nelle campagne venete, potranno brindare alzando il bicchiere proibito.

Da Bruxelles è arrivato, infatti, il responso del ministro dell’agricoltura europeo all’interrogazione presentata dall’eurodeputata leghista Marta Bizzotto sulla salvaguardia del Clinto, alle cui uve è vietata la classificazione comunitaria.

L’Ue suggerisce a Roma un trucco, una soluzione “all’italiana”: «Le autorità italiane potrebbero prendere in considerazione l’utilizzo di una denominazione composta, ad esempio “vino Clinto”, evitando qualsiasi confusione con prodotti corrispondenti alle categorie di vino».

Dunque, l’Europa conferma che con quell’uva non si può fare il vino ma a questo punto basterebbe considerarlo una bevanda.

Uno spiraglio che ha già fatto levare le “scodelle” del vino dei nonni alla “Confraternita del Clinto” di Villaverla.

«Abbiamo vinto una battaglia, ma la resa dei conti ora sarà a Roma».

www.ilgiornaledivicenza.it – 22/01/2017

Braccialetto etilico

Di certo il braccialetto più famoso e temuto è quello elettronico per il controllo delle persone sottoposte agli arresti domiciliari, indossare uno di questi aggeggi non depone certo a favore di una condotta sociale linda; ma anche il braccialetto etilico non è meno pericoloso.

Stiamo parlando di una news apparsa su mashable.com, dove si racconta di un braccialetto, dalla forma, anche elegante, che sarebbe in grado di controllare il contenuto di alcol nel sangue.

La Milos Sensors Inc. di Santa Barbara in California, dinamica azienda, sta rivoluzionando il sistema di approcciarsi alla beva consapevole con questo sopraffino marchingegno, il cui nome è ProofTM .

Come funziona? È straordinariamente semplice, e ci auspichiamo anche efficace nella quantificazione.

La forma è simile a quella dei braccialetti super soft che tracciano le pulsazioni durante la corsa, è costruito per alloggiare una particolare cartuccia (che resta invisibile) attraverso cui si misura la presenza di alcol per oltre dodici ore continuative. Leggi il resto di questo articolo »

Tornare ai piatti semplici, per combattere la depressione pane e olio

Semplicità e convivialità nelle due ricette anti-tristezza proposte oggi nel Blue Monday, celebrato come “giorno più triste dell’anno”.

Per lo chef Massimiliano Alajmo, tre stelle Michelin, intervenuto come componente del comitato scientifico all’inaugurazione del quinto “Master della cucina italiana” al Centro Formazione Ersac a Creazzo, la ricetta supera-malinconie è “pane e olio”.

“E’ un invito – ha sottolineato Max Alajmo – a tornare alla semplicità, e alla convivialità. Con il pane tante volte si sono abbandonati i grandi formati per scegliere i formati egoistici, le monoporzioni.

Io voglio tornare al pane da spezzare a tavola, un pane da condividire e da toccare con le mani. Un filo di buon extravergine sul pane poi è un modo per riappropriarsi della verità nascosta delle cose, grazie alla sua penetrazione multisensoriale nel gusto”. Leggi il resto di questo articolo »

Strada dei Vini del Cantico, il 2016 un anno ricco di eventi

Il 2016 è stato un anno molto prolifico per la Strada dei vini del Cantico, con molte attività realizzate e iniziative promosse.

Ancora ima volta è stata fatta conoscere questa terra nel cuore dell’Umbria, ricca di arte, cultura, paesaggi mozzafiato e prodotti unici come il vino e l’olio.

Anche durante l’anno appena trascorso, infatti, sono state numerose le occasioni per iniziative ed eventi volti a far conoscere il territorio, ad incentivare lo sviluppo economico tramite la promozione di un’offerta turistica integrata costruita sulla qualità dei prodotti e dei servizi, a valorizzare e promuovere le produzioni enologiche di qualità, nonché ad affermare l’identità storica, culturale, ambientale, economica e sodale dei 12 Comuni aderenti: Assisi, Bettona, Cannara, Collazzone, Fratta Todina, Marsciano, Massa Martana, Monte Castello di Vibio, Perugia, Spello, Todi, Torgiano. Leggi il resto di questo articolo »

Perché la bottiglia di vino è da 0,75 l?

Perché la bottiglia di vino è da 0,75 l?

Perché le bottiglie di vino sono da 0,75 litri? Diciamo subito che il motivo è sconosciuto ma… sono diventate una misura standard mondiale.

Oggi solo alcune regioni sono autorizzate ad utilizzare un formato di bottiglia diverso da quello standard e per farlo ci vuole un permesso speciale dell’Ue.

Come spiega Julien Miquel per il sito di Vivino, fino al XIX secolo il vino veniva trasportato in anfore di coccio o botti di legno e solo da quel periodo iniziarono a imbottigliarlo in contenitori di vetro.

Allora le bottiglie avevano all’incirca il medesimo contenuto: gli inglesi 0,90 litri, gli europei tra 0,70 e 0,80 litri, gli americani 0,75.

La scelta di un contenitore da poco meno di un litro ha due teorie: la capacità di un vetraio di soffiare e plasmare in un colpo solo quella dimensione di bottiglia oppure la quantità ottimale di vino per un pasto di un uomo.

Per non sprecare o per rovinare il vino lasciandolo aperto esistono in commercio bottiglie più piccole.

Per esempio da 375 ml, metà di una bottiglia standard da 0,75 litri, è chiamata “Mignon” o “Fillette” e contiene circa 2 bicchieri di vino. Invece, per motivi di miglior invecchiamento, e di prestigio, ci sono anche bottiglie più grandi.

La più famosa è la “Magnum” che contiene 1,5 litri, il doppio di una standard. Quelle molto grandi hanno nomi biblici e capacità enormi.

Ad esempio, la “Melchior” (dal nome di un re magio) contiene 18 litri, cioè 24 bottiglie standard, oppure la “Melchizédek”: 30 litri equivalenti a 40 bottiglie da 0,75 litri.
Sono usate per l’imbottigliamento di vini pregiati, in quantità limitata e, soprattutto, a prezzi esorbitanti.

www.lastampa.it – 05/01/2017

Vino: in gran bretagna il ‘prosecco’ diventa un te

Forte del suo fragoroso successo degli ultimi anni, il ‘Prosecco ‘ invade in qualche modo uno dei momenti sacri per gli inglesi, ovvero l’ora del te: con una iniziativa ai limiti dell’ ‘Italian sounding ‘, rilancia il sito Winenews.it, la catena di gdo Aldi, colosso da oltre 7.000 punti vendita nel mondo ed un fatturato superiore ai 60 miliardi di dollari, ha lanciato sul mercato un te aromatizzato al celebre vino veneto-friulano, il Prosecco Festive Infusion Tea, che on line e gia sold out, mentre si trova ancora in qualche negozio della catena.

Si tratta, spiega la compagnia, di una tisana senza caffeina venduta a 1,89 sterline per un pacchetto con 15 bustine, e con un sapore ‘vibrante e di festa, con un tonificante profilo al Prosecco ‘, ed e parte di una elezione di particolare di tisane speziate al vino.

www.padovanews.it – 11/12/2016

Per le donne l’uomo che non beve vino è noioso

Il vino è seduzione e un uomo che non beve vino è poco interessante (30%) se non addirittura noioso (25%).

Il vino è convivialità e un pasto senza vino viene percepito come una pausa di ”rifornimento” veloce (34%), ma triste (28%) o ”è una dieta” (28%).

Meglio bere un calice con il partner (48%), con l’amante (28%), e con le amiche (17%).

Il vino è anche un alimento, e molte enoappassionate vorrebbero che fossero messe “in chiaro” in etichetta calorie, quantità consigliate, pericolosità, e proprietà nutrizionali.

E’ quanto emerso da una ricerca presentata a wine2wine, un incontro promosso dalla presidente dell’associazione “Donne del vino” Donatella Cinelli Colombini e da Gabriele Micozzi dell’università Luiss di Roma, sulla base di 1200 interviste a donne tra i 18 e i 60 anni.

La maggioranza (63%) delle consumatrici intervistate dichiara interesse per vini con minore gradazione alcolica.

E nel 66% dei casi le donne preferiscono vini autoctoni e di territorio, e vorrebbero, molto più degli uomini, partecipare a corsi di approfondimento.

”La consumatrice-donna – ha osservato il ricercatore Micozzi – quando compra il vino lo fa dopo una attenta analisi che coniuga la propria storia personale con le informazioni.

Compra una etichetta quando ne è convinta dunque è una consumatrice fortemente responsabile”.

www.ansa.it – 08/12/2016

La sorpresa Cortese e la scommessa Grignolino

Una vendemmia come non se ne vedevano da anni, da cinque stelle «più». Perfetta per combinazioni climatiche, salvo sporadiche gradinate, ma giuste fioriture e buone riserve idriche invernali.

I vini astigiani che porteranno in etichetta il 2016 sono destinati a racchiudere l’eccellenza delle colline di Langa e Monferrato. E’ quanto emerso dall’esclusiva degustazione in anteprima di vini piemontesi della vendemmia 2016, organizzata da Confagricoltura Asti al palatartufo di piazza S. Secondo.

«La nostra associazione – ha detto il direttore di Confagricoltura Asti, Francesco Giaquinta – è l’unica nell’Astigiano ad aver recepito con chiarezza la pressante richiesta che giunge da giornali, operatori e buyer, ossia quella di poter pregustare le eccellenze e non solo sentirle descritte dai numeri».

La terza edizione di «Anteprima vendemmia 2016» ha riunito vignaioli e autorità per un assaggio di sei diverse tipologie di vini, bianchi e rossi, alcuni non ancora pronti per il consumo, come l’Alta Langa, ma tutti dalle grandi potenzialità.

Vera sorpresa è stato il Cortese Piemonte. Centodieci quintali ettaro, un vino bianco «sottovalutato, ma che fa sperare bene solo guardandolo nel bicchiere» Leggi il resto di questo articolo »

Inglesi vanno matti per il vino italiano: dal Prosecco al Pignoletto

Prima il Prosecco ora il Pignoletto: gli inglesi vanno pazzi per il vino italiano. Pur essendo ancora alte le vendite del prosecco, ora i britannici vogliono “bollicine” un po’ meno tradizionali e rétrò.

Negli Anni ’70 il preferito era il Lambrusco, che all’inizio del mese a Waitrose (catena di supermarket inglesi) ha superato il prosecco e sta per essere lanciato nei ristoranti “Carluccio” in tutto il Regno Unito.

Ma ora sembra che tutte le attenzioni siano per il Pignoletto frizzante le cui bottiglie in vendita a Waitrose, sono esaurite.

A introdurre nel 2015 il Pignoletto spumante brut doc, è stato Sainsbury (la terza catena di supermarket del Regno Unito) seguito a ruota nell’ottobre di quest’anno da Waitrose, scrive il Daily Mail.

Le bottiglie di vino spumante bianco nella catena di supermarket sono talmente popolari che il Brut prodotto da Cleto Chiarli è tutto esaurito e anche da Sainsbury, le vendite sono andate “oltre alle aspettative”. Leggi il resto di questo articolo »