Curiosità
Giappone & vino: donne protagoniste
Se c’e’ chi dubita sull’efficacia della “Womenomics” proclamata dal governo giapponese, di sicuro nel Sol levante le donne sono gia’ diventate protagoniste in un settore: il vino.
Una volta, lo erano solo di riflesso, nel senso che l’uomo ordinava vino per cercare di fare bella figura.
Ora sono loro a guidare la dinamica dei consumi nel senso piu’ vero e nobile, in esperienza e competenza.
Un trend suggellato dall’ultima Jet Cup, manifestazione giunta alla nona edizione che incorona il migliore sommelier giapponese di vini italiani.
L’edizione di quest’anno e’ stata vinta da Miki Wakahara, bravissima a indovinare vitigni, annate e cantine e a consigliare i migliori abbinamenti con i cibi.
Ha prevalso sui rivali (dopo selezioni in tutto il Paese tra 138 concorrenti) nella finale svoltasi all’Istituto Italiano di cultura di Tokyo, Leggi il resto di questo articolo »
Vino novello, per favore, non chiamatelo vino
Non discuto la convenienza commerciale di un prodotto che arriva prima del giusto tempo e consente alle aziende l’introito della prima moneta. Ma da qui a chiamare «vino» il vino novello, ce ne vuole!
Partiamo dalla sua storia. Tutto nasce in Francia, nei dintorni di Lione, dove uve di scarsa attrazione commerciale e di pessimo rendimento in vino non riuscivano ad avere il loro mercato e rimanevano sulle piante.
I francesi che sono furbetti inventarono un bel nome evocativo, “Beaujolais nouveau”, Leggi il resto di questo articolo »
Siria: il vino più pericoloso del mondo
È stato denominato “il vino più pericoloso del mondo”. È il vino rosso prodotto dal Domaine de Bargylus Grand Vin de Syrie.
Il pericolo non sta nel berlo quanto nella coltivazione dei vigneti visto che la Siria è dilaniata dalla guerra e spesso piovono missili.
Il proprietario del vigneto Karim Saade rivela: “ogni sei o sette mesi abbiamo un po’ di bombardamenti. Grazie a Dio non abbiamo avuto perdite umane. L’unico danno è stato materiale e il materiale può essere sostituito”.
Ma non sono solo i missili a rendere pericolosa la coltivazione della vite, Leggi il resto di questo articolo »
Charb in Paradiso con un calice di vino (senza bollicine)
Ignoravo che Charb, l’autore satirico ucciso dai coranisti nell’assalto alla redazione di Charlie Hebdo, oltre che un critico della religione fosse un sagace critico enologico.
Lo scopro leggendo “Ridete, per Dio” (Piemme). Charb si avvide che gli champagnisti sono non meno ottusi dei coranisti, sebbene ovviamente molto meno pericolosi, e dedicò un capitolo del libro ai cultori del “piscio aspro e frizzante”, per la gioia di noi detrattori: “Anche chi non beve mai nulla di alcolico è stato costretto ad avvicinare le labbra a una coppa. Se rifiuti di adempiere al rito, il maestro cerimoniere ti dirà che se non ti è mai piaciuto è solo perché non era del migliore.
E così, convinto che questa volta avrai la fortuna di assaggiare un nettare delizioso, ficchi le labbra in quel maledetto bicchiere… Puah! E’ una schifezza immonda”.
Infine scrisse una frase degna dei maestri che mi hanno insegnato a fuggire lo champagne non in quanto vino troppo aristocratico bensì, al contrario, in quanto vino troppo plebeo, e sto parlando di Kingsley Amis, Gianni Brera, Alexandre Dumas, Mario Soldati: “Gli insulsi e i mediocri credono di poter compensare la loro assoluta mancanza di senso della festa con un po’ di vinaccio con le bollicine”.
Charb oggi si trova nel paradiso dei martiri della libertà: prego che vi possa liberamente bere molto vino bianco. Fermo.
www.ilfoglio.it – 29/10/2015
Alla scoperta del vino Enantio, prodotto da viti di 150 anni
Nella valle tra l’Adige e il Monte Baldo, cresce un vigneto straordinario, l’Enantio.
A custodire questo prezioso dono della natura la famiglia Fugatti che oltre 50 anni fa ha fondato la Cantina Roeno.
Cristina che insieme ai fratelli Roberta e Giuseppe ha preso in mano le redini della azienda, segue la coltivazione della vite e la produzione del vino.
“Questo è il vigneto di Enantio. Ha una particolarità, è un vigneto storico dove tutte viti sono a piede franco prefillossera, perciò viti che hanno più di 150 anni”. Leggi il resto di questo articolo »
Il Timorasso entra nella top ten dei migliori vini secondo Bibenda
A 28 anni dal primo raccolto di Timorasso vinificato in purezza, nella sua azienda di Monleale, sulle colline tortonesi, Walter Massa – che a quel vitigno ha ridato vita, speranza e identità – oggi può aggiungere nel suo palmares anche il prezioso riconoscimento di Bibenda 2016, la guida della Fondazione italiana sommelier, che premia i vini «dell’anima, della mente e del cuore».
Il Derthona Timorasso Sterpi 2013 è nella top ten delle migliori etichette (l’unica altra bottiglia piemontese è quella del Barbaresco Asili 2012 di Ceretto), su 25 mila vini assaggiati. Una vittoria di Massa, e quindi del tortonese.
Perché il «re del Timorasso» Leggi il resto di questo articolo »
Sake, questo sconosciuto
È ancora fresco e doloroso il ricordo del tempo in cui si credeva che il Sake fosse un distillato prodotto usando la fermentazione del riso.
A dire il vero molti lo credono ancora, ma sono chiaramente in errore. Il Sake è un fermentato di riso che trova in Giappone terra di elezione, di tradizione e di quotidianità di beva.
Notizie riportano però che negli ultimi cinque anni si è creata un po’ di disaffezione e il tentativo di riaffermare – quando non di rivalutare – l’immagine si gioca tra l’altro con l’uso delle vecchie e tradizionali specie di riso (come un autoctono) e un’attenzione più puntuale verso i piccoli (artigiani) produttori.
C’è Sake e Sake, così come c’è Vino e Vino. Leggi il resto di questo articolo »
Cinque regole per sopravvivere alla guerra del vino
Il marketing della qualità
Negli ultimi decenni il mercato mondiale del vino ha vissuto enormi stravolgimenti sia dal lato della domanda, con il crollo dei consumi nei paesi dell’Europa mediterranea, che dal lato dell’offerta, con il prepotente ingresso dei paesi del cosiddetto “nuovo mondo”. Per sopravvivere a questa “guerra del vino” bisogna puntare su sei variabili chiave.
Qualità dei prodotti: nel corso degli ultimi decenni si è assistito a un innalzamento costante della qualità del vino prodotto in ogni parte del mondo e al parallelo incremento delle pretese da parte di consumatori, sempre più esigenti e preparati. In un mercato così competitivo, dunque, produrre vini scadenti è difficilmente sostenibile. I consorzi di tutela delle denominazioni di origine devono impegnarsi nel migliorare costantemente i disciplinari di produzione, Leggi il resto di questo articolo »
Sul vino leggi troppo permissive
Pordenonelegge è anche enologia, viaggio tra vigneti e cantine fino alla tavola. E se di vino si parla, impossibile non toccare la vicenda mediatica e giudiziaria che sta tenendo con il fiato sospeso il settore vitivinicolo regionale e non solo.
A prendere quindi la parola sull’ormai “caso Sauvignon” Fabio Rizzari, critico enologo della Guida ai vini d’Italia dell’Espresso e blogger: «Credo che sia da ritenersi grave, e quindi da condannare, il caso di un produttore che si arricchisca con pratiche illegali alle spalle dei colleghi che seguono le regole e devono quindi confrontarsi con il mercato in maniera meno furbesca». Leggi il resto di questo articolo »
Nasce primo Barbera appassimento e conquista Norvegia
La prima Barbera Appassimento, lanciata sul mercato a inizio settembre, ha già conquistato la Norvegia.
Nel Paese di Babbo Natale, infatti, sono già state prenotate 100mila bottiglie della prima edizione in assoluto di questo vino, prodotto dalla cantina Ricossa Antica Casa.
Un successo annunciato che arriva dopo la recente approvazione del disciplinare in cui viene dato il via libera all’utilizzo di tecniche di appassimento delle uve Barbera dalla vendemmia 2014 in poi.
La cantina Ricossa Antica Casa, infatti, ha colto al volo questa sfida: gli enologi e gli agronomi dell’azienda hanno iniziato da subito a lavorare al perfezionamento di questo nuovo vino, nonostante l’annata 2014 non presentasse tutte le caratteristiche idonee a questo tipo di lavorazione.
Risultato: la Barbera Appassimento Piemonte Doc di Ricossa Antica Casa è il primo vino con denominazione appassimento prodotto in Piemonte. Leggi il resto di questo articolo »