Eventi
Abruzzo nasce prima fontana vino Italia sempre aperta
Sarà inaugurata il prossimo 9 ottobre, dalle ore 17, la prima fontana di vino in Italia.
E sarà in Abruzzo, a Caldari di Ortona (Chieti), a conclusione dell’evento “D’ora e Sempre” con raccolta e pigiatura del Montepulciano Storico Nitae della cantina Dora Sarchese.
L’iniziativa è dell’associazione non-profit Il cammino di San Tommaso, che da anni organizza percorsi spirituali e turistici da Roma ad Ortona, nella cui cattedrale sono custodite le spoglie dell’apostolo Tommaso.
La nascita della fontana di vino è stata poi sostenuta da Nicola D’Auria, titolare della cantina Dora Sarchese, e progettata dall’architetto Rocco Valentini.
La nascita dell’idea è presto detta: Dina Cespa e Luigi Narcisi, tra i fondatori del Cammino di San Tommaso, hanno viaggiato più volte sugli itinerari del Cammino di Santiago, in Spagna, imbattendosi nella fontana di vino della Bodegas Irache a Estella, in Navarra, installata dall’azienda come segno di accoglienza dei pellegrini di passaggio.
La fontana spagnola ha ispirato l’associazione e, con il coinvolgimento dell’imprenditore ortonese, è stato deciso di realizzare l’opera.
Sarà, di fatto, la prima vera e propria fontana di vino in Italia, considerando che quelle storiche di Carosino (Taranto), San Floriano del Collio (Gorizia) e Marino (Roma) aprono in realtà i rubinetti solo in occasione di ricorrenze particolari, come feste patronali o altre festività popolari.
news-town.it – 04/10/2016
Cina spedisce vitigni nello spazio in cerca del vino perfetto
Nella sua sfida di produrre un vino perfetto da far invidia ai grandi produttori del pianeta, la Cina ha guardato alle colline della pianura tibetana, alla terra arsa dal sole del deserto del Gobi e alle pendici rocciose della provincia di Ningxia.
Ma non soddisfatti, i cinesi confidano oggi in una nuova e singolare destinazione: lo spazio.
Lo scrive il Guardian riportando che il nuovo laboratorio cinese, il Tiangong-2, lanciato in orbita la settimana scorsa, aveva a bordo una selezione di vitigni: dal Cabernet sauvignon, al Merlot fino al Pinot nero.
“Gli scienziati cinesi sperano che far crescere un vitigno nello spazio provocherà delle mutazioni in grado di renderlo più adattabile al duro clima di alcune delle regioni dove sta prendendo piede la produzione vinicola”, ha riportato DecanterChina.com, sito bilingue della locale industria del vino.
Le temperature polari e un terreno non buono sono fra le sfide principali con cui si devono misurare i produttori di vino cinesi in posti come la Ningxia, regione povera al centro della nascente industria dell’Impero di Mezzo con inverni dove le temperature raggiungono i 25 sotto zero.
Decanter ha precisato che i ricercatori sperano che l’esposizione alle radiazioni spaziali possano “innescare delle modificazioni genetiche nei vigneti che li aiuti a sviluppare nuove forme di resistenza al freddo, alla siccità e ai virus”.
www.askanews.it – 22/09/2016
Federico Staderini, quello che sciacqua i fiaschi coi piombini
Federico Staderini è una forza della natura e, del resto, come tutti i fiorentini, pare avere il diavolo addosso tanta è la vivacità e la carica che si porta dentro.
Cinquantotto anni, abita da sempre in via Maroncelli a Campo di Marte, giusto due passi dallo stadio Franchi anche se, spiega, lui allo stadio, a vedere la Fiorentina, c’è stato solamente una volta e nemmeno si ricorda più quando.
All’Enoteca Marcucci di via Garibaldi, regno incontrastato, di questi tempi, di chi ama trascorrere una serata nell’illusione che il tempo si sia fermato, c’era anche lui che non ha esitato a confessarsi e a confessare le sue passioni professionali.
Innanzitutto rifiuta di essere etichettato come un enologo anche se Michele Marcucci, di lui, dice che è il migliore in assoluto.
No, Staderini dice di sentirsi un contadino specializzato e la differenza è presto detta: “L’enologo si è fermato alla nozione che i vini bianchi devono avere perlomeno una acidità totale di sette grammi litro mentre il contadino specializzato prende quello che la natura gli dà”. Leggi il resto di questo articolo »
Fava: tutelare nome e produzione del Lambrusco
“LA DIFESA DELLE DENOMINAZIONI D’ORIGINE PASSA DAI TERRITORI”
“Esprimo soddisfazione per questa risoluzione che si inserisce in un contesto più generale della tutela delle denominazioni d’origine e del fatto che questa avvenga in corrispondenza dei disciplinari di produzione, del rispetto delle norme in tema di approvvigionamento delle materie prime, piuttosto che di modalità di trasformazione delle stesse.
Per un attimo abbiamo rischiato che si passasse da un sistema come l’attuale, in virtu’ del quale i disciplinari comprendono anche elementi geografici di provenienza, a un sistema nell’ambito del quale non valesse più il termine perentorio geografico di provenienza, ma al contrario fosse possibile usare la stessa indicazione a patto che i vitigni, o gli uvaggi che compongono i vitigni tradizionali, rispettassero le indicazioni dei disciplinari attuali”. Leggi il resto di questo articolo »
DECIMA: Il Comune novarese di Sizzano reintroduce la tassa medievale
Il Comune di Sizzano rispolvera la decima medioevale: ogni anno donerà al vescovo di Novara, Franco Giulio Brambilla, una magnum di Sizzano realizzata da un artista e una brenta (50 litri) di vino doc.
Alla delibera di giunta è seguita la realizzazione della maxi-bottiglia e la sua presentazione alla mostra del vino di Sizzano, che si è conclusa proprio ieri.
Il pagamento del vino alla mensa vescovile di Novara si perde nell’Alto Medioevo ed è proseguito fino al 7 ottobre 1974, quando con un decreto del sindaco del tempo e del vescovo la decima era stata abolita.
L’omaggio del doc è tornato d’attualità con la riscoperta da parte del Comune delle tradizioni culturali del paese.
«Insieme alla Pro Loco – dice il sindaco, Celsino Ponti – abbiamo pensato di riproporre questa tradizione.
Quella che un tempo era una tassa ora è un omaggio, un’offerta annua simbolica che vuole anche essere un segno di riscoperta culturale».
Nessuna nostalgia, quindi, per la tassa sui prodotti della terra, Leggi il resto di questo articolo »
Asti: si presenta il progetto “Vino e Cultura”
Lunedì alle 18 sarà presentato alle commissioni consigliari congiunte Urbanistica, Turismo e Cultura il progetto “Vino e Cultura” che il Comune sta predisponendo per ottenere dalla Regione Piemonte il finanziamento denominato “Agenda Urbana”: la nuova edizione del famoso PISU appena concluso nella zona ovest della Città.
“E’ la più importante forma di finanziamento di cui Asti disporrà tra il 2017 e il 2020, parecchi milioni di euro, quindi non si deve sbagliare la scelta” spiega il sindaco Fabrizio Brignolo che precisa: “come già è avvenuto per il vecchio Pisu, non si tratta di fondi che devono essere vinti con un bando, quindi è sicura la loro destinazione ad Asti”.
Il progetto Vino e Cultura, elaborato anche tramite nove tavoli di lavoro realizzati con Enti, associazioni e operatori della città, ha come obbiettivo quello di potenziare la vocazione turistica dei Asti nel nome del prodotto simbolo di questa terra.
Al centro del progetto il trasferimento dell’ATL in municipio per accogliere i turisti nel salotto della Città, la realizzazione del Palazzo del Vino a Palazzo Ottolenghi e la creazione di un’enoteca: “su quest’ultimo punto potremmo anticipare l’arrivo dei fondi di Agenda Urbana, partendo subito nei locali già disponibili in Città e da poco restaurati” precisa Brignolo.
www.gazzettadasti.it – 02/07/2016
Delegazione cinese in visita a Cori
Una delegazione cinese di 12 persone ha fatto visita venerdì mattina prima alla Cantina ed Agriturismo Cincinnato e poi all’Azienda Agricola Biologica Marco Carpineti.
La rappresentanza era formata da 4 dirigenti del China Economic Cooperation Centre (CECC), struttura del Dipartimento Esteri del PCC che si occupa di cooperazione internazionale e facilitazione degli scambi commerciali e 5 funzionari pubblici di Taicang, città di 500mila abitanti nella provincia del Jiangsu, sulle sponde del Fiume Azzurro, vicina a Shangai.
Con loro anche l’addetta dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese e 3 imprenditori di due importanti società, Country Garden Group e Taicang Jinxinsheng Trade Limited Company.
La prima è artefice della modernizzazione urbanistica ecosostenibile di molte città cinesi, Leggi il resto di questo articolo »
La nuova vita del vino d’antan vietato dal Duce
Vietato dal Duce, ha resistito all’estinzione grazie alla regola non scritta tipicamente italiana del «fatta la legge, trovato l’inganno» e oggi è diventato un esempio di «archeologia vinicola».
È il vitigno conosciuto come «Bacò», incrocio fra Vitis Vinifera e Vitis Riparia e che in tutto il nord Italia fu uno dei vini più in voga a inizio secolo ma che conobbe la sua «damnatio memoriae» durante il regime fascista quando nel 1936, per legge, venne vietata la coltivazione di molti vitigni ibridi, importati nei primi anni dell’800 dall’America per cercare di sostituire quelli autoctoni, devastati dalla filossera a sua volta (ironia della sorte) arrivata dal nuovo continente grazie allo sviluppo delle navi a vapore che accorciarono i tempi della traversata transoceanica permettendo alla malattia di diffondersi in Europa.
La legge fascista fu applicata in modo blando Leggi il resto di questo articolo »
In alto i calici con il Chiaretto del Garda
Il trend del “bere rosa” rappresenta ormai una passione in forte crescita tra i winelovers di tutto il mondo: e per gli appassionati di vini rosati l’appuntamento da non perdere è a Moniga del Garda, sulla riviera bresciana del più grande lago d’Italia, dove dal 10 al 12 giugno è in programma la nona edizione di “Italia in Rosa” la prima e più conosciuta manifestazione dedicata ai chiaretti del Garda e ai rosé di tutta Italia ma anche esteri.
La zona è quella della Valtènesi, un piccolo angolo paradiso che dal punto di vista climatico rappresenta l’ultimo avamposto di Mediterraneo nel cuore del nord-Europa: siamo nel luogo più a nord del mondo dove crescono ancor oggi rigogliosi agrumi, capperi, dove vengono coltivati vite ed olivo, in un’area estesa da sud ad ovest tra le due “capitali” del turismo Desenzano a Salò, nel cuore dell’anfiteatro morenico gardesano. Leggi il resto di questo articolo »
Un museo del vino da fare invidia a Disney
Inaugurato oggi a Bordeaux un parco a tema dove scoprire storia, sapori e segreti.
Anche questo è marketing: un parco capace di fare invidia addirittura a Disney.
Dedicato questa volta ai grandi: che alla Cité du Vin, Bordeaux, potranno conoscere tutti i segreti del vino francese.
Venti sezioni a tema, mostre sulla storia e la cultura del buon bere; un auditorium da 250 posti per le scuole, proiezioni e degustazioni dentro a un edificio alto dieci piani: inaugurato oggi, il parco è pronto per accogliere appassionati e curiosi.
Al posto delle montagne russe, un bel viaggio virtuale in barca: durante il quale trasformarsi in un mercante di vino del passato che girava il mondo per piazzare i suoi prodotti.
Venti euro il prezzo del biglietto d’ingresso, circa 22 franchi.
www.tio.ch – 01/06/2016