Il vino col tappo a vite è per forza cattivo?
L’avvitata decisa del tirabuchon che solca il sughero è uno di quei suoni che seduce l’udito più di tanti altri. E inganna, a quanto pare, perché ci ha convinti che il vino con tappo a vite sia cattivo, o comunque meno pregiato, rispetto al gemello con tappo in sughero. Una vera questione di contenitore che fa più differenza del contenuto, almeno nelle convinzioni generali: psicologicamente siamo proprio portati a credere che una bottiglia di ottimo vino con tappo di sughero sia più pregiata e garantisca la giusta qualità del vino. In realtà è più uno storytelling enologico che ci è stato inculcato da anni e anni di sottile lavoro e attaccamento alle tecniche “antiche”, mentre vini pregiati con tappo a vite scontano pesantemente questo background culturale.
Quindi no, non è vero che il vino con tappo a vite è più cattivo di quello con tappo in sughero, anzi. Franz Haas, uno dei produttori pionieri nella scelta del tappo a vite (l’azienda li usa e sperimenta dal 1973), ne descrive i pro: “Il tappo a vite ha i suoi difetti estetici e psicologici, ma rimane il fatto che è l’unica chiusura (con il tappo a corona ) che chiude la bottiglia come lo facevano i buoni tappi in sughero di una volta, ma quei tappi purtroppo non esistono più”.
La maggiore sicurezza, in un certo senso, del tappo a vite garantisce che la qualità del vino non svanisca quando si stappa la bottiglia, o peggio ancora, non influenza l’ossigenazione progressiva del vino che può effettivamente avvenire attraverso il tappo di sughero. Il quale, inoltre, non essendo inerte, può anche cedere parte dei suoi sentori al vino. Non è un caso che la dicitura “sa di tappo” venga proprio dal forte sapore di sughero che rovina irrimediabilmente anche la bottiglia meglio conservata.
Tra i pro del tappo a vite, poi, c’è lo stoccaggio delle bottiglie: il sughero deve restare necessariamente a contatto con il liquido, quindi tendenzialmente le bottiglie vengono sdraiate negli appositi sostegni che favoriscono la giusta “umidità” del tappo. Tranne che per le bollicine, che tendenzialmente raccomandano la posizione verticale, la sequenza delle bottiglie sdraiate è anche un bell’impegno in termini di spazio. Da verticali, le bottiglie di vino con tappo a vite sono molto meno ingombranti, il che è un bel risparmio per chi non ha le cubature giuste da dedicare.
www.esquire.com – 09/10/2019