La guerra ai vigneti del ChiantiToscana, la Regione fa dietrofront
«SIAMO PRONTI a correggere il piano paesaggistico, ad addolcire quei toni che ho definito troppo accademici, a trovare l’equilibrio tra un’agricoltura moderna, un mondo del vino di serie A e la tutela di un paesaggio senza paragoni.
Cose che sono state assieme in passato e sono convinto potranno stare insieme anche in futuro». Il governatore della Toscana Enrico Rossi lancia un segnale di pace alle dinastie e alle imprese del vino nel Granducato.
E’ disposto ad armarsi di «bianchetto» e di correttore ortografico per smussare gli angoli acuti del piano di indirizzo territoriale approvato dalla giunta regionale: più di 3mila pagine per fotografare la Toscana, per stilare la tavolozza e la morfologia ideale di un territorio, con 26 schede di settore, dal vino al vivaismo, dai cereali all’olivo.
«Ma non prendo assolutamente le distanze dall’assessore Anna Marson – avverte Rossi, citando la principale autrice del piano paesaggistico – anzi, rivendico con orgoglio il fatto che grazie al nostro Piano si sia aperta nella politica e nella società una discussione seria su come conciliare il rapporto tra economia, ambiente e paesaggio.
Ci hanno tacciati di conservatori, ma provare a conservare la bellezza del paesaggio toscano è un titolo di merito».
Dov’è la parziale marcia indietro della Regione? «Aiuteremo le aziende negli interventi indispensabili – spiega il governatore – e semplificheremo linguaggi e raccomandazioni.
Varereremo direttive chiare, senza imporre vincoli, in modo che i Comuni possano recepire quelle indicazioni senza problemi o dubbi.
Non siamo così sciocchi da voler fermare lo sviluppo o bloccare uno dei settori, il vino, che fa tanto bene alla Toscana e alla sua economia. Alla fine troveremo l’idea giusta, la trama del paesaggio toscano, il codice di tutela di una ricchezza straordinaria.
E se su 10 ettari di filari di vigneti a fondo valle, si lascia mezz’ettaro dedicato a un vialetto di cipressi e altre piante, tenendo conto dei rischi idrogeologici, non sarà certo un dramma».
qn.quotidiano.net – 04/09/2014