La strana coppia: vino e lingerie

Apre a Sant’Agostino il negozio “temporaneo” che unisce gusto e intimo

Un negozio che vede sugli stessi scaffali bottiglie di vino pregiato da tutto il mondo e lingerie, dalle calze ai reggiseno.

È stato inaugurato ieri in via Sant’Agostino 23. Ad aprirlo è Nicola Schievene, 33 anni, già titolare di un’attività di sexy shop a domicilio, e Flavio Bardin, che importa vini dall’estero ed è titolare dell’enoteca “Carmenere” di Lancenigo. Si tratta di un punto vendita temporaneo, un «temporary outlet» di 90 metri quadri che rimarrà aperto – per adesso – fino a maggio. «Secondo noi il vino e la donna possono avere questo connubio assieme», dice Schievene, «può essere un mercato buono.

Abbiamo visto che la donna si sta avvicinando molto al mondo del vino anche se il nostro negozio non punta solo a una clientela femminile, ma anche a una clientela maschile. In questi ultimi anni le donne cominciano a frequentare corsi per sommelier e partecipano a degustazioni guidate. Il vino per loro non è più un mondo così lontano o un mondo così misterioso».

Ed ecco che in via Sant’Agostino si potranno trovare spumanti, passiti, vino sloveno e champagne francese, prosecco e vino siciliano, vino sloveno con particelle d’oro come anche intimo made in Usa ed europeo: babydoll, chemise, completini intimi, decolté, sandali, ciabattine e creazione di gioielli fatti a mano.

A che tipo di clientela si punta? «Ai ragazzi dai 18 anni in su, alle signore di 50 e 60 anni», continua Schievene, «siamo all’avanguardia perché questo sistema è da poco nato in America e l’abbiamo portato noi per primi in Italia. Più di qualche nostro amico ci ha chiesto di aprire un negozio di vini e abbiamo pensato di aggiungere la lingerie perché è un articolo molto richiesto in questo periodo.

Visto i momenti che stiamo vivendo, aprire un’attività così particolare non è semplice. L’importante è che anche in questi tempi si sia ottimisti e che si guardi avanti al futuro con il coraggio di affrontare le nuove avventure. La crisi c’è però bisogna anche pensare che se non si trova lavoro ce lo si può inventare anche con esperimenti particolari come il nostro».

Laura Canzian

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