Lollobrigida: “Una follia le etichette shock per il vino, contrasteremo la proposta Ue”

Il ministro dell’Agricoltura annuncia un gruppo di lavoro con il dicastero della Salute per controbattere la proposta della Commissione Ue nel piano anticancro: “È chiaro che qualsiasi abuso va punito, ma non il consumo moderato: la cultura alimentare italiana va avanti da secoli ”

“È semplicemente una follia, questo tentativo di criminalizzazione del vino che non ha alcun tipo di senso”. Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, interviene sul tema delle etichette sanitarie sulle bottiglie di vino su cui la Commissione europea non molla. Nei giorni scorsi l’Ue aveva proposto di imporre avvertenze sanitarie sulle etichette delle bevande alcoliche come il vino, simili a quelle presenti sui pacchetti di sigarette, per informare i consumatori sui potenziali rischi per la salute associati al consumo di alcol. Un tema di cui si dibatte da anni e su cui la discussione – dopo alcuni mesi di silenzio – ha ripreso a imperversare. La reazione delle cantine italiane è ferma e c’è molta preoccupazione, si temono ripercussioni per il settore, già provato dal calo di consumi e dalla crisi internazionale.

“Si tratta di un’aggressione ideologica contro un prodotto che accompagna le alimentazioni del pianeta da secoli – dice il ministro – sono alimentazioni, peraltro, che nella maggior parte dei casi garantiscono la maggiore longevità. È ovvio che l’alcol”, come del resto “l’abuso di qualsiasi prodotto, sia dannoso”, ha aggiunto Lollobrigida parlando a margine di un evento di promozione della candidatura Unesco della cucina italiana alla Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. “Ma che il vino, che accompagna, per esempio, la cultura alimentare italiana da secoli, cultura alimentare che ci vede essere i più longevi d’Europa, sia un problema di per sé stesso, è qualcosa che siamo intenzionati” a contrastare. Un contrasto da condurre “non solo da ministro dell’Agricoltura ma con l’intero governo, in particolare il mio collega Schillaci, ministro della Salute, scienziato esimio” il quale “lavora insieme a me per contrastare questa deriva che, paradossalmente, vede i più accesi sostenitori di teorie che criminalizzano il vino proprio tra i Paesi che non producono vino”, ha ricordato il ministro. Stati, ha aggiunto, “che hanno invece un tasso d’alcolismo eccezionale. Basta guardare” a “nazioni nelle quali l’alcolismo è elevatissimo”: “non hanno nella loro cultura alimentare il vino, ma distillati molto forti che assumono in quantitativi eccessivi, in magari uno” o “due giorni della settimana”. “Qualsiasi abuso è da contrastare” ma “certamente uno o due bicchieri di vino a tavola non hanno mai ucciso nessuno, anzi: “come diceva la Montalcini, esimia scienziata vissuta fino a 103 anni, hanno accompagnato la buona salute anche sua”, ha concluso Lollobrigida.

Una posizione, quella della Commissione europea, che ha suscitato l’indignazione delle imprese, come ha fatto notare Unione italiana vini. Il nuovo documento di lavoro della Commissione Ue, è inserito nel piano Beca (Beating Cancer), lo stesso che 3 anni fa proponeva forti limitazioni al commercio oltre all’introduzione di etichette allarmistiche e altro. Proposte che allora furono bocciate dall’Europarlamento. “Questo nuovo testo – ha rilevato Uiv – presenta alcuni aspetti addirittura peggiorativi rispetto a quello che ha trovato opposizione politica. In particolare, la Commissione afferma di essere al lavoro per introdurre nuove misure più stringenti riguardanti la tassazione- anche per il vino – dei prodotti e la limitazione delle vendite transfrontaliere, l’informazione ai consumatori attraverso l’introduzione avvertenze sanitarie sulle etichette delle bevande alcoliche e la regolamentazione della pubblicità degli alcolici”.

“Speravamo che la nuova Commissione incentrasse il suo lavoro su misure volte a rafforzare la competitività delle imprese – ha commentato il segretario generale Uiv, Paolo Castelletti – non a inasprire la tassazione e a creare nuove distorsioni nel mercato unico”. L’intenzione dell’Italia – governo e aziende – è dunque di contrastare, come già tre anni fa, posizioni estremiste.

https://www.repubblica.it – 16/02/2025

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