Missoni: per lui vino ‘bon’ o ‘no xè bon’, scrisse Veronelli

Editore ripercorre amicizia tra stilista e guru enogastronomia

 Si stimavano molto, meglio: si volevano bene, Gino Veronelli e Tai Missoni. Lo ricorda, in una nota, Veronelli Editore nel precisare che la conoscenza risale ai primi anni ’70. ”Gino – racconta l’editore – era incuriosito (poi affascinato) dalle trame allegre, fresche dei disegni di Missoni, riprodotte, dagli inizi anni 80, anche nell’agenda che per il critico enogastronomico era divenuta necessaria”. ”Tai – continua la nota – era meravigliato, ma incuriosito, dalle descrizioni di Veronelli sul vino, complesse e improbabili.

Per lo stilista il vino era materia molto piu’ semplice: ‘o xe’ bon, o no xe’ bon”’. E sul tema Veronelli e Missoni scherzavano molto. Infine, da una lettera di Gino Veronelli, del 17 novembre 1999, si legge questo passaggio: ”Ogni volta che vedo una (bella) creatura – sia donna sia uomo – che porta un Missoni, ti penso, ricordo le ore con te, e mi sento piu’ allegro e piu’ giovane”.

ANSA – 10/05/2013

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