Barbaresco
Zona di produzione e storia
Zona di produzione: intero territorio dei comuni di Barbaresco, Neive, Treiso (già frazione di Barbaresco) e la parte della frazione “San Rocco” già facente parte del comune di Barbaresco ed aggregata al comune di Alba, ricadenti nella provincia di Cuneo.
A ragione è considerato uno dei grandi vini d’Italia, con il Barolo e il Brunello di Montalcino. Barbaresco, che dà il nome a questo vino, è un paese in provincia di Cuneo accarezzato dal fiume Tanaro. Antichissimo borgo ricco di storia, Barbaresco già ai tempi dell’impero romano era punto strategicamente importante; posto in cima ad una collina, era un ottimo un ottimo punto di osservazione e sicuro rifugio da attacchi nemici.
Proprietario del castello e delle vigne circostanti divenne, dopo varie successioni, un enologo d’indiscusso valore, tale Domizio Cavazza. Il rigore tecnico e scientifico di Cavazza, direttore della Scuola Enologica di Alba a fine 1800, ha dato il via alla valorizzazione del vino Barbaresco, un vino che deriva dal vitigno Nebbiolo.
Vitigni – Grado alcolometrico minimo – Invecchiamento e qualifiche
Vitigno: esclusivamente “Nebbiolo” delle sotto varietà “Michet”, “Lampia” e “Rosè”.
Il Nebbiolo è considerato il più nobile vitigno d’Italia ed è così denominato un po’ perché le zone nelle quali è coltivato sono avvolte nelle nebbie autunnali, un po’ per l’aspetto degli acini, ricoperti da una leggera pruina biancastra.
Da queste uve nascono il Barbaresco e il Barolo. Non solo, a nord di Novara vengono prodotti altri vini rossi di ottimo pregio, il Gattinara, il Boca, il Fara, il Ghemme ed il Sizzano, sempre con uve del vitigno Nebbiolo. Ed ancora, altri celebri vini, non piemontesi, quali il Valtellina Superiore provengono da uve Nebbiolo, in quei luoghi chiamate Chiavennasca.
Gradazione alcolica minima complessiva: gradi 12,50.
Acidità totale minima: 5 per mille.
Estratto secco netto minimo: gr. 23 litro.
Il vino deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento di almeno due anni e conservato per almeno un anno di detto periodo in botti di rovere o di castagno. Il periodo di invecchiamento viene calcolato a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo alla vendemmia.
Il “Barbaresco” sottoposto ad un periodo di invecchiamento non inferiore a quattro anni può portare come specificazione aggiuntiva la dizione “riserva”.
Caratteristiche organolettiche
Colore: rosso granato con riflessi arancione.
Odore: profumo caratteristico, etereo, gradevole, intenso, con squisito profumo di violetta.
Sapore: asciutto, pieno, robusto, austero ma vellutato, armonico.
Abbinamenti e temperatura di servizio
E’ considerato tra i migliori vini italiani da arrosto, ma si accompagna magnificamente anche a selvaggina, pollame nobile, brasati e formaggi stagionati o piccanti. Temperatura di degustazione: 18°-20°C, stappando la bottiglia una o due ore prima di servire.