Un Talavè invecchiato da 3000 anni. Studiosi sulle tracce del vino nuragico

Il rosso della cantina di Talavè è segnato dal gusto inconfondibile del muristellu, l’antico vitigno di cui sono emerse tracce negli scavi del complesso nuragico che tutti riportano con il nome di Talavè.

Nessun paese in Ogliastra può vantare un connubio tale tra vino e archeologia.

Lo hanno confermato gli studiosi intervenuti al convegno che ha aperto la manifestazione Primavera in Ogliastra.

Mario Sanges è l’archeologo che, durante gli scavi al complesso Su Nuraxi, ha portato alla luce alcune anfore contenenti tracce di vino che gli esami gascromatografici eseguiti dall’Università di Groningen in Olanda hanno datato mille avanti Cristo.

Sanges ha documentato il ruolo di Triei nel commercio del vino fino ai primi decenni del 1600, quando i registri del Vaticano registrano l’acquisto di un vino bianco amabile da Talavè, villaggio di Triei.

«L’intreccio tra storia, archeologia e viticoltura è il futuro del paese» rilevano il sindaco Mariano Muggianu e Romolo Cabiddu della Pro loco.

www.unionesarda.it – 24/05/2015

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