Tappo a vite o di sughero quale mantiene la qualità del vino intatta
Amanti del vino, questo articolo è per voi: è meglio il tappo a vite o di sughero? Quale dei due mantiene intatta la qualità del vino? Solitamente il tappo a vite gode di una pessima reputazione, ma è davvero un tappo da evitare in tutti i casi? Scopriamolo insieme, dando la parola agli esperti sommelier.
Il tappo di sughero è la tradizione, è la prima scelta da sempre e forse continuerà ad essere così. Questo piccolo pezzo ricavato dalla corteccia della quercia è davvero in grado di preservare la qualità del vino contenuto nella bottiglia?
Vi siete mai chiesti perché viene scelta proprio la corteccia della quercia per fare i tappi di sughero? La risposta è semplice: questo tappo non risente dello scorrere del tempo, rimane intatto, identico e perfetto a differenza di tappi realizzati in altri tipi di materiali. Inoltre è resistente al fuoco e all’acqua e consente al vino di invecchiare bene. Il sughero garantisce comunque al vino la possibilità di respirare, ma senza eccessi.
Il tappo di sughero per gli intenditori di vino non è un “semplice tappo”, ma rientra all’interno di un rituale cerimoniale di apertura della bottiglia. I puristi amano questo materiale naturale, ma sono sedotti soprattutto dal rumore al momento dell’apertura della bottiglia.
Pochi sanno inoltre che le foreste di sughero fermano l’avanzare della desertificazione quindi scegliere il sughero è un bene per il vino, ma anche per l’ambiente.
Non esiste in definitiva materiale migliore del tappo di sughero per la maturazione e la conservazione del vino.
Addirittura la scelta di questo tipo di tappo è obbligatoria per i vini da invecchiamento.
Se scegliete questa tipologia di tappo, deve essere lungo e non agglomerato. Per capire la qualità del tappo bisogna sapere il tipo di quercia da cui è stato ricavato.
Il tappo a vite è una scelta pratica ed economica, considerando soprattutto che il costo del sughero è aumentato notevolmente negli ultimi anni. Si tratta di un tappo non naturale, ma sintetico comparso nella versione in plastica sul finire degli anni 2000.
Il tappo a vite fatto di alluminio invece è comparso negli anni ‘70 del secolo scorso ed ha riscontrato successo in particolare nel Nuovo Mondo, mentre è stato duramente osteggiato nei paesi produttori di vino del Vecchio Mondo.
Il tappo a vite non è adatto all’invecchiamento del vino e va usato solo per vini giovani, destinati a essere consumati nel quotidiano e non da maturare.
Rispetto a quello di sughero, il tappo a vite è meno usato ed è associato subito ai vini scadenti di pessima qualità. In realtà ha dei vantaggi: sicuramente il costo minore rispetto al sughero, ma si evita anche l’inconveniente del “vino che sa di sughero” (circa il 5% delle bottiglie in vendita hanno questo problema).
La facilità di apertura del tappo a vite è un altro grosso vantaggio: non vi serve un apribottiglie. Si chiude anche con altrettanta facilità. Va bene per vini da consumare entro due anni.
https://www.wineandfoodtour.it – 28/03/2023