Vinitaly Verona 2014: quando il vino è anche iniziativa sociale
Come vi abbiamo raccontato anche nei giorni scorsi Vinitaly (6-9 aprile, Veronafiera) è molto più di una semplice fiera dedicata al “mondo del vino e dei distillati”.
E tra le numerose iniziative proposte dal salone veneto, giunto quest’anno alla sua 48° edizione, ce ne sono alcune davvero pregevoli e che trasformano il vino in qualcosa di buono sotto ogni punto di vista.
Attraversando l’enorme padiglione destinato alla regione del Veneto, per esempio, ci siamo imbattuti nello stand delle Cantine Cecchetto di Tezze di Piave (TV), dove ad accoglierci sono stati i sorrisi dei ragazzi dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) della Sezione della Marca Trevigiana.
A parlarci della loro presenza qui a Vinitaly è stata la coordinatrice Eliana Pin: “Da dieci anni la famiglia Cecchetto mette a disposizione dell’associazione alcuni dei suoi filari per una vendemmia molto speciale che i nostri ragazzi fanno con tecniche piuttosto antiche e con tanto entusiasmo”.
In una giornata, che diventa una festa, si riescono a realizzare circa 1000 bottiglie di uno dei vitigni più tipici di quella zona, il Raboso di Piave, “il rosso dell’amore”, come viene chiamato dai ragazzi che in seguito si occupano anche dell’imbottigliamento e persino di disegnare una a una tutte le etichette.
Tutti i proventi della vendita vengono interamente devoluti all’associazione che anche qui a Vinitaly raccoglie fondi in cambio delle sue bottiglie.
“Sia gli italiani sia gli stranieri stanno rispondendo bene, sono incuriositi…” ci spiega la dottoressa Pin, che prosegue: “Questo della vendemmia è un percorso molto interessante, perché ha permesso ai ragazzi di sperimentare anche delle attività lavorative.
Per esempio abbiamo formato una squadra di camerieri e sommelier che in questo momento stanno lavorando in un ristorante a Treviso e che sono stati formati da professionisti volontari.
Sanno distinguere i bicchieri, sanno versare il vino…”.
Non distante da qui incontriamo anche lo stand di Wine for Life, un’iniziativa portata avanti dalla Comunità di Sant’Egidio (Associazione pubblica di laici della Chiesa nata nel 1968 e a cui aderiscono oltre 60mila persone).
Si tratta di un’iniziativa che contribuisce al progetto DREAM, avviato nel 2002 dalla comunità per curare persone con l’AIDS, infezioni e combattere la malnutrizione in Africa.
In pratica i produttori di vino hanno la possibilità di acquistare un bollino Wine for Life del valore di mezzo euro da applicare alle loro bottiglie e che viene utilizzato appunto per il programma DREAM.
Al momento sono un centinaio i produttori che hanno aderito all’iniziativa, vendendo 2 milioni di bottiglie con il bollino.
Per farsi un’idea basti pensare che con 100 bollini è possibile far nascere sano il figlio di una donna sieropositiva, mentre con 1000 bollini si può far vivere per un anno un adulto malato di AIDS. Come recita lo slogan dell’iniziativa, insomma, “Il vino italiano si può trasformare in un sorriso”.
Più buono di così…
http://cucina.leonardo.it/ – 09/04/2014