Vino per vegani e vegetariani: nasce in Puglia il ‘Vegamaro’
La questione sul vino, così come quella sulla birra, ha sempre diviso in fazioni coloro che seguono le diete vegetariane o quelle vegane.
Come sapranno i più informati, infatti, la produzione del vino nostrano non avviene solo grazie alla spremitura dei grappoli d’uva, che rappresenta solo l’operazione primaria; a questa, infatti, segue la fermentazione che avviene alla presenza di alcuni particolari batteri che hanno la funzione di trasformare gli zuccheri presenti in alcool, il tutto preceduto dall’utilizzo di alcuni fertilizzanti di origine animale.
Per ovviare a questo problema, è stato presentato al ProWein di Düsseldorf, in Germania, il primo vino per vegani e vegetariani, una produzione tutta italiana che arriva direttamente dalla Puglia.
Si sa che il Salento è una terra nota per la bontà dei suoi prodotti enogastronomici, particolarmente per il vino di qualità.
È così che dalla cantina “Feudi” di Guagnano è nato Vegamaro, la prima bottiglia di negroamaro in purezza dedicata a vegani e vegetariani.
La particolarità di questo vino deriva dal fatto che in tutte le fasi del suo processo produttivo non vi è traccia alcuna di sostanze di origine animale, come per esempio l’albumina d’uovo o la caseina.
Il Vegamaro può essere definito un vino eco-sostenibile, destinato a coloro che per la loro alimentazione quotidiana scelgono cibi essenzialmente provenienti dal mondo vegetale, scartando ed eliminando del tutto (o quasi) cibi animali e derivati.
Cosa ne penseranno gli estimatori di questo nuovo prodotto made in Puglia?
Intanto, c’è grande entusiasmo da parte del presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele che ha dichiarato:“È grazie ai produttori di così alto livello che la nostra regione è diventata la capofila di questo ‘rinascimento del vino’.
Si tratta di un patrimonio di innovazione e competitività acquisite che va tutelato dagli attacchi dell’agropirateria che colpisce anche la Puglia ed i nostri vini sono a forte rischio imitazione.
Ecco a cosa servono i marchi di qualità, a difenderci dagli attacchi dei falsari e a valorizzare la tipicità e la localizzazione del prodotto”.
www.cno-webtv.it – 16/03/2016